C’è stato un tempo in cui i festeggiamenti del Natale duravano un mese, il mese di Dicembre o Yule. In questo periodo dell’anno la luce del giorno dura poco, ma sembra essere dilatata, come se vi fosse un velo sopra di noi a proteggerci dal mondo degli Spiriti, il cui confine, nel freddo buio invernale, diventa labile ed esso si sovrappone facilmente a quello del mondo dei vivi.
La Natura dormiente però adesso è più viva che mai e i campi sono verde smeraldo.
Non devono aver creduto ai loro occhi i Norreni (o Normanni) quando secoli fa approdarono per la prima volta sulle coste della Sicilia: campi ameni, montagne dal clima temperato, pascoli rigogliosi e acque terse, niente a che vedere con la vegetazione a base di muschi e licheni delle terre del nord. La Sicilia ha dato tanto a queste popolazioni, che nella nostra terra trovarono non solo cibo e ristoro dal freddo, ma luogo di scambi commerciali. Le loro pellicce venivano scambiate con le sete orientali; il loro grasso di balena con il nostro oro, il grano. I loro Dei pagani si unirono a nostri Dei precristiani, in una commistione quasi naturale per una Sicilia a quel tempo Musulmana, con forte tendenza Cristiana e con una salda presenza pagana; cambiavano forse i nomi, ma il potere che si venerava era lo stesso: Odino, Thor, Freya, Lussi, Loki come Giove, Diana, Nettuno, Marte, Demetra, Kore. E con gli Dei le festività, tanto che anche il calendario Gregoriano si basa su quelle che un tempo erano le ricorrenze religiose del paganesimo. La parola Yule (dall’inglese arcaico: Natale), molto probabilmente, deriva dal norreno Hjól ("ruota”), a indicare che in questo periodo si chiudeva l’anno e quindi il cerchio.
Dopo il solstizio d’inverno - il giorno più corto dell’anno - il sole ricomincerà lentamente a crescere e, con lui, una nuova luce, un nuovo inizio segnerà il lento risveglio della Natura e la nascita dei suoi frutti. Per questo a Natale si festeggia la Natività, una Nascita ancora più preziosa perché foriera di perdono, e per questo chiudiamo il cerchio dell’anno il 31 dicembre.
E nel perdono, nell’auspicio di una ritrovata gentilezza, ci scambiamo doni, pensieri e auguri con i nostri cari. Nel farlo, quest’anno e sempre, pensiamo all’importanza della Natura la cui salute segna il benessere dell’uomo, quest’ultimo strettamente legato a essa in un rapporto indissolubile di dipendenza.
Per le nostre scatole “Dono di Natale” ci siamo ispirati proprio alla Natura e le abbiamo dipinte d’acqua e colori.
Se vorrai fare un dono della Natura a un tuo caro, con i nostri prodotti, ti basterà inserire nelle NOTE del tuo carrello la parola DONO e utilizzeremo una di queste scatole dipinte a mano per confezionare il tuo regalo.
E se vorrai potrai pure inserire un messaggio da far recapitare direttamente al destinatario (inserendo il suo indirizzo di spedizione).
Vi auguriamo di innamorarvi della Vita e di proteggerla, sempre, iniziando dalla Terra.
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